mercoledì 22 aprile 2009

Serial Experiments lain: a history of neural networks









Questo video è una perla, racchiude dentro di se i sogni di grandi uomini legati da un destino comune. Loro infatti sono i protagonisti e i pionieri dei network neurali. Il video è l'introduzione al primo episodio di Lain Serial Experiment, su cui già avevo scritto, nella versione italiana. Buona visione.

lunedì 20 aprile 2009

Dymaxion Car, economia d'altri tempi


Chi ha avuto la fortuna di visitare la mostra "Mitomacchina" in tournee per l'Italia nel 2008 avrà avuto l'onore di vedere oltre ai grandi modelli del passato anche degli antichi prototipi che richiamano le linee di una perla della progettazione meccanica.

È l'auto di Buckminster Fuller, la soprannominata “Dymaxion Car”, che al tempo era la regina delle concept car in quanto a maneggevolezza, velocità e soprattutto rispetto dell’ambiente.

La sua forma aerodinamica era avveniristica per il 1933, e a guardarla neanche l’occhio dell’uomo del terzo millennio ne coglie la genialità. Il consumo era incredibilmente basso, 13 chilometri per ogni litro di benzina, 11 posti a sedere e velocità massima di 190 chilometri l’ora.
Una macchina che aveva la pretesa di introdurre un nuovo modo di intendere il mezzo di trasporto, non il mito che avevano in mente i futuristi ma la funzionalità prima di tutto. A rompere i giorni di gloria di questa invenzione fu un incidente che vide morire il conducente della macchina. Questo fermò i finanziamenti degli interessati alla commercializzazione nonostante il Fuller continuasse a migliorare la macchina rendendola più piccola e ancora più maneggevole e sicura.

Il progetto ben presto morì ma Fuller e la sua Dyxion rimangono degli eroi della progettazione di veicoli economici e attenti all’ambiente da cui gli irrazionali designer moderni dovrebbero trarre esempio.

domenica 19 aprile 2009

John Lilly


Visione, questa è scienza.

Esigui, immagino, saranno coloro che non hanno visto il film Matrix. Matrix racconta di un futuro grigio ed oscuro dove uomo e macchina diventano antagonisti ma per la loro sopravvivenza vivono in una simbiosi forzata. Gli uomini asserviti alle macchine vivono come in un sogno, senza toccare mai la realtà dove sono addormentati in delle vasche che ne azzerano i sensi. L'uomo è solo mente, una mente drogata a cui vengono fornite solo delle percezioni artificiali.

A qualcuno questo potrà far sorridere, invenzione della fantasia di un buon soggettista, ma leggendo le pagine di un grande neuroscienziato ci si ricrede, ci si regala un momento per riflettere.

John Lilly, psicanalista americano, ha dedicato la sua carriera scientifica nella ricerca da assoluto pioniere sulla coscienza. La sua storia è esemplare per la ricchezza di scritti e di elementi visionari che hanno caratterizzato un connubio non solo tra uomo e macchina, ma l’ipotesi di una possibile rete di connessione mondiale tra esseri intelligenti che stia alla base di una coscienza collettiva, una coscienza che governa le coincidenze che si verificano nella vita di tutti i giorni. Da qui nacque infatti un comitato che si chiama E.C.C.O. ovvero Earth Coincidence Control Office, incaricato di studiare questi fenomeni.
L’opera più famosa forse è la vasca di deprivazione sensoriale, ovvero una vasca dove l'uomo galleggia in assoluto silenzio, azzerando i sensi per l'appunto. Nel cinema si sono viste spesso citazioni della vasca di Lilly, è il caso sopra citato di Matrix, ma anche il caso del Tempio di Minority Report di Spielperg. Il neuroscienziato ha testato su se stesso gli effetti della vasca al fine di scoprire di più sul mondo interiore. Gli studi a cui si sottopose lo portarono ad attribuire grandi capacità all’intelletto umano e lo spinsero a raggiungere meandri mai esplorati della psiche.

Ma la straordinaria tenacia di quest’uomo e scienziato negli studi sul rapporto tra delfini ed intelligenza umana lo porterà ad eclatanti risultati. Già negli anni 60 sostenne che i delfini avessero le capacità mentali per riprodurre il linguaggio umano, e negli anni 80 cercò di insegnare ai delfini un linguaggio sintetizzato al computer per poter comunicare con l’uomo.
Uno dei più straordinari saggi che questa personalità illustre ci lascia è “Programming and Metaprogramming the Human Biocomputer” dove riassume teorie ed esperimenti dei computer che verranno. Sono teorie illustrate di macchine pensanti ancora da costruire ma da lui inventate e sognate.

John Lilly ci abbandona nel 2001 ma rimarrà per sempre nella storia del progresso scientifico come pioniere dell’intelligenza artificale.

giovedì 16 aprile 2009

quota 800


L’America sembra stia non solo per essere battuta ma il vantaggio che i paesi orientali hanno non lascia sperare in una rincorsa americana degna di un inseguitore.

Sto parlando della corsa verso i palazzi più alti del globo, simbolo indiscusso della grande New York, le sue torri divenute icona degli inizi anni 2000. Ma la tradizione americana ha sempre ritenuto come suo fiore all’occhiello il grattacielo per eccellenza, l’Empire State Building alto ben 381 metri, che dal 1931 al 1973 ha dominato i cieli di tutto il mondo.
Gli Stati Uniti detengono un altro primato in fatto di edifici più alti, e questo primato sono le Sears Tower di Chicago alte 443 metri che fino al 1998 erano il palazzo più alto al mondo.
Agli inizi del 2000 la stella nascente ha fatto capolino in oriente vedendo sorgere palazzi altissimi, degni dei concorrenti americani.

Da Kuala Lumpur a Dubai la corsa verso il cielo non si ferma, e nel 2010 la torre di Chicago sarà solo nona nella classifica dei più alti grattacieli.

Il palazzo che maggiormente coglie l’attenzione è il Burj Dubai che si aggiudica molti trofei. Non solo sarà il palazzo più alto del mondo (ancora deve essere inaugurato ma il punto più alto è già stato costruito) ma è stata la prima costruzione umana a superare l’altezza di 700 e 800 metri. A 818 metri si trova il suo tetto, quota mai raggiunta e forse mai neanche immaginata fino a poche decine di anni fa.

Questa maestria architettonica sembra affascinare tutto il mondo orientale che si sta caratterizzando sempre di più da palazzi altissimi, La Mecca, Taipei, Shanghai, Hong Kong, Kuala Lumpur tutti hanno scelto di modificare il proprio panorama aggiungendogli una alta torre.

Questa veloce ascesa però potrebbe anche significare come l’oriente stia davvero surclassando il mondo occidentale, diventando sempre più costellato di grandi potenze e la corsa per toccare il cielo ne è solo un segnale, forse il simbolo di maggior prestigio.

Oltre al fascino di questi palazzi è legittimo chiedersi come sarà la qualità della vita al loro interno? Forse proprio il problema dell’affollamento ha spinto la verticalizzazione delle città e i grattacieli sicuramente potranno giovare alla popolazione. Ritengo che l'idea generale di contenere più possibile la superficie edificata favorento alte costruzioni sia la via migliore per salvaguardare le dimensioni delle coltivazioni che a loro volta non devono andare a mietere altra superficie ancora incotaminata.

Forse la vera sfida dei grattacieli è contenere l'espansionismo dell'umanità che negli ultimi due secoli ha mostrato il suo potere distruttivo.

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mercoledì 15 aprile 2009

Mind Uploading and Singularity

Sembra pazzesco poter caricare tutto il contenuto della nostra mente in un computer? Invece no, e la BBC spiega perché questo concetto è legato intimamente alla singolarità tecnologica.
Da vedere, viva la BBC, televisione illuminata!!!

Vi fa paura il postumano?



Il Transumanesimo è una corrente di pensiero che lega l’evoluzione scientifica alla possibilità di potenziare l’essere umano.

Chi non concorda col fatto che le nuove tecnologie siano state un fattore di cambiamento enorme nell’ultimo secolo?

Un elemento che ha fatto raggiungere all’uomo dei traguardi, di cui tutti dovremmo essere fieri; pensiamo ai progressi in campo medico, nei trasporti, nell’esplorazione del cosmo.

La bioingegneria è uno dei campi che il transumanesimo sostiene con vigore, con l’idea che si possa davvero creare il “postumano”, ovvero il potenziamento fisico o mentale dell’uomo in maniera artificiale.

Postumano incute paura solo a sentirsi ma invece l’analisi razionale ci mostra come queste paure vengano solo dal tradizionalismo ripugnante che ci circonda.

Nelle società occidentali ipercattoliche, tutto ciò che è artificiale è giudicato cattivo, allontanando l’uomo dai frutti della sua incredibile corsa evolutiva.

Riccardo Campa, presidente dell’associazione italiana transumanisti, fa notare come nessuno ricordi che la natura è anche morte, malattia, sofferenza, e che l’uomo possa fare molto per alleviare questi effetti negativi ambendo come bene ultimo alla felicità.

Questi movimenti non vogliono solo far accettare la tecnologia e la scienza ma propongono un nuovo modo di intendere la cultura, l’etica, l’uomo e la società.

Soprattutto dal punto di vista culturale abbiamo bisogno di un forte rinnovamento e penso che la strada da loro aperta sia quanto mai luminosa e piena di speranza per un domani migliore.

domenica 12 aprile 2009

Società del controllo


Pensate ad una società controllata, una nazione spiata da una stanza segreta dove un flusso enorme di dati riempie degli archivi con tutte le nostre vite. Per molti questa è utopia ma in fondo un sogno, il desiderio del controllo significa potere, per altri questo invece è un incubo, la peggiore previsione che si possa fare guardando al futuro delle nostre democrazie. Libertà zero, perché ogni cosa verrà registrata, ogni comunicazione tracciata, ogni nostra azione sarà collezionata nella nostra scheda.

Oggi siamo molto più vicini ad una libertà vigilata di quanto non lo fossimo 20 anni fa. Le tecnologie informatiche hanno sicuramente accelerato questo processo. I nostri dati, i nostri amici, le nostre preferenze vengono veicolate (e la cosa peggiore a pensarci è che le regaliamo noi ai capi della rete) verso server sconosciuti ma preziosissimi. Ma non solo nella vita digitale siamo osservati, nella vita reale la nostra libertà è alquanto in pericolo. Dagli autovelox alle telecamere per la sorveglianza, ogni immagine proietta i nostri spostamenti, i nostri incontri, i nostri errori.
Emblematico è la trama di “Body of lies” che racconta la difficoltà dei militari americani di reperire informazioni in Iraq dove le tecnologie sono scarsamente utilizzate, le informazioni viaggiano a voce, i nomi vengono scritti dietro le fotografie, internet e telefoni sono troppo pericolosi.

Eagle Eye, colossal americano appena uscito nelle sale racconta come un cervello informatizzato possa non solo controllare le vite altrui ma persino imporre una propria lettura della società complottando contro le più alte cariche dello stato.

La letteratura d’altro canto non potrebbe essere più vicina alla realtà, basta esprimere le proprie idee sulle pagine dei più famosi social network e si è subito bloccati, così come viene negato il diritto di cronaca e d’opinione su molti dei più famosi siti di video sharing.

Insomma se si è scomodi si viene cancellati, il controllo arriva fino ai nostri monitor e quel che è peggio è che non sappiamo chi abbia davvero il coltello dalla parte del manico, politici, magnati dei media o chi altro?