lunedì 20 aprile 2009

Dymaxion Car, economia d'altri tempi


Chi ha avuto la fortuna di visitare la mostra "Mitomacchina" in tournee per l'Italia nel 2008 avrà avuto l'onore di vedere oltre ai grandi modelli del passato anche degli antichi prototipi che richiamano le linee di una perla della progettazione meccanica.

È l'auto di Buckminster Fuller, la soprannominata “Dymaxion Car”, che al tempo era la regina delle concept car in quanto a maneggevolezza, velocità e soprattutto rispetto dell’ambiente.

La sua forma aerodinamica era avveniristica per il 1933, e a guardarla neanche l’occhio dell’uomo del terzo millennio ne coglie la genialità. Il consumo era incredibilmente basso, 13 chilometri per ogni litro di benzina, 11 posti a sedere e velocità massima di 190 chilometri l’ora.
Una macchina che aveva la pretesa di introdurre un nuovo modo di intendere il mezzo di trasporto, non il mito che avevano in mente i futuristi ma la funzionalità prima di tutto. A rompere i giorni di gloria di questa invenzione fu un incidente che vide morire il conducente della macchina. Questo fermò i finanziamenti degli interessati alla commercializzazione nonostante il Fuller continuasse a migliorare la macchina rendendola più piccola e ancora più maneggevole e sicura.

Il progetto ben presto morì ma Fuller e la sua Dyxion rimangono degli eroi della progettazione di veicoli economici e attenti all’ambiente da cui gli irrazionali designer moderni dovrebbero trarre esempio.

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